Il canestro in semigancio vecchia scuola di Jack Cooley a 1” dalla fine
trasforma in un trionfo il ritorno di coach Pozzecco. Sassari, grazie
alla prodezza sulla sirena del suo mastodontico pivot, vince al
fotofinish una gara che a metà del terzo quarto, sotto di 20 (52-72),
sembrava già chiusa a doppia mandata da Venezia che invece deve piangere
lacrime amare sulla maledizione del primo turno delle F8. Per la
settima volta su 7 partecipazioni boccia le ambizioni della Reyer sotto
gli occhi del suo patròn e Sindaco Luigi Brugnaro. La Dinamo non si
spegne mai. Nemmeno dopo 35’ in apnea, sempre a rincorrere un’Umana a
tratti perfetta e chirurgica nel colpire da trepunti le rotazioni
difensive della squadra del Poz che solo 5 giorni fa oziava a Formentera
e d’improvviso si è trovato di nuovo centrifugato nel basket italiano
che ha tanto bisogno di personaggi come lui.
Un debutto da ricordare per il play del decimo scudetto varesino e di
tanti altri trionfi che va oltre al suo profilo di personaggio
immaginifico. Poz ringrazia la tenacia di Pierre, a lungo un oggetto
misterioso, e Thomas che alimentano la rimonta da sogno degli ultimi 15’
con tanto di sorpasso sul 79-78 al 35’ prima di quello definitivo al
40’. Venezia, dopo la spettacolare e devastante pioggia di triple del
primo tempo (12/18, contro il modesto 3/9 avversario), tiene in pugno la
gara coi canestri pesanti del trio Tonut-Haynes-Bramos, supportati da
Watt che in area detta legge. Ma non riesce a spegnere il moto ondoso
dell’ottimo Pierre e l’intensità di Thomas. Lentamente, cominciando un
con break di 10-2, Sassari rientra già a -9 alla terza sirena mentre
Venezia perde la misura da tre abbassando decisamente le percentuali
(2/10 nell’ultimo quarto). Nella volata finale, la Reyer torna a +5
(82-87) ma non basta per sfatare il tabù della Coppa Italia. L’epilogo
si traduce nell’ennesima delusione mentre Cooley e Poz festeggiano
impazziti.
Il derby del Sud va a Brindisi che domani sfiderà Sassari nella
semifinale serale (20.45). Avellino cade sul traguardo in un match che è un battito continuo di emozioni. Avanti di
19 nel primo tempo, Brindisi si fa irretire dallo strepitoso terzo
periodo della Sidigas, sprofonda a -16 ma poi, trascinata dal suo grande
leader Adrian Banks (10/12 al tiro, 5 rimbalzi e 6 assist), firma una
contro rimonta poderosa. Parte a razzo Brindisi trascinata
dall’immarcabile Brown (12 punti nel primo quarto), un Moraschini in
formato campionato e la buona vena di Walker: 18-6, tanto per
cominciare, che monta ben presto nel massimo vantaggio (+19, 36-17).
L’inerzia è tutta nelle mani dei pugliesi, mentre Avellino sconta una
mira sbilenca e un andamento pachidermico nei rientri difensivi. Green
non brilla e allora sono Sykes e Harper a scuotere i campani che,
alzando le percentuali nel secondo periodo (50% contro il 33 del primo
segmento) riescono, all’intervallo, a limitare i danni. Il ritmo schizza
alle stelle dopo il the. E premia Avellino che sfrutta l’incredibile
vena del suo trittico di stelle: Green, Filloy e Sykes producono una
prestazione al tiro surreale nel terzo periodo: 35 punti in tre sui 40
complessivi firmati Sidigas. Brindisi è nuda di fronte alla potente vena
realizzativa del terzetto di Vucinic. Subisce e basta. Avellino passa
così dal -19 del primo tempo al +16 (78-62). Poi però lo scenario cambia
di nuovo. L’ultima discesa si apre con il colpo di reni brindisino (-4,
76-80) dentro a un contro parziale di 23-7 che riporta l’Happy Casa in
parità (85-85). Avellino cala fatalmente le proprie percentuali, mentre
di là Rush trova dall’arco le triple che innescano il corpo a corpo
finale. N’Diaye perde palla a 21 secondi dalla fine, Chappell infila i
liberi del 93-92 Brindisi a 13” dal gong. Sykes sbaglia la tripla del
sorpasso, Banks timbra lo schiaccione dell’apoteosi che fa impazzire l'Happy Casa.
Reyer Venezia - Banco di Sardegna Sassari 88-89
Venezia: Tonut 20 punti, Watt 16 punti
Sassari: Pierre 24 punti, Smith 15 punti
Sidigas Avellino - Happy Casa Brindisi 92-95
Avellino: Sykes 23 punti, Green 19 punti
Brindisi: Banks 26 punti, Brown 22 punti
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