Solo i fenomeni, quelli veri, fanno quello che ha fatto Jimmy Butler. Con la stagione a rischio, con un ginocchio dolorante che l’aveva pesantemente limitato nelle due partite precedenti, si è trascinato Miami sulle spalle. Ed è ritornato irresistibile: 47 punti, come se il dolore non esistesse, come se questa non fosse la partita più importante della stagione. Boston è caduta: il titolo di campione della Eastern Conference si assegna in gara 7, alle 2:30 della notte italiana tra domenica a lunedì in Florida. Chi vince da giovedì va ad affrontare Golden State. Gli Heat sembravano a pezzi dopo le ultime due debacle, destinati ad un’uscita di scena con tanti rimpianti. Coach Spoelstra aveva detto che la sua squadra aveva la possibilità di fare qualcosa di storico: a Butler, uno che non si tira mai indietro, è bastato quello. Boston ha perso una chance enorme di chiudere i conti: dovrà farlo in trasferta, in gara 7. Dovrà fare qualcosa di storico. Come ha fatto Butler.
Jimmy è così: è il suo spirito competitivo a renderlo speciale, quella durezza mentale di chi gioca sempre con la voglia di dimostrare quanto è grande. Ha dimenticato l’infortunio e ha aggredito la partita da subito, ritrovando il feeling col tiro da tre (4 triple a bersaglio, erano state 3 in tutto nelle 5 precedenti partite), mostrando ai compagni che era pronto a scrivere la storia.
Butler è stato fenomenale. E contagioso, come sempre. Perché Miami in questa gara-6 col rischio eliminazione ha ritrovato anche il vero Kyle Lowry, 18 punti e 10 assist dopo il doppio zero (punti e assist) della partita precedente: la sua leadership, la sua capacità di tenere calmi i compagni, ha fatto la differenza. Come la voglia di lottare di PJ Tucker, o le triple che Strus ha ritrovato nel terzo periodo. È mancato solo Bam Adebayo (6 punti e 9 rimbalzi), ancora in difficoltà vicino al ferro: gli resta una partita per poter fare la differenza. E Miami ne avrà bisogno.
Boston aveva messo Miami all’angolo, ma non è riuscita a finirla davanti ai suoi tifosi.
Jayson Tatum ha chiuso con 30 punti e Jaylen Brown ne ha aggiunti 20, ma nel quarto periodo, mentre Butler imperversava con 17 dei suoi 47 punti, le due stelle di Boston ne hanno prodotti appena 8 insieme, tirando una volta a testa e perdendo complessivamente 5 palloni. Troppo perché i Celtics riuscissero a sopravvivere alla furia di Butler, alla voglia di Miami, nonostante gli 11 punti nel periodo dello scatenato Derrick White, ancora una volta all’altezza della situazione. Udoka ha scelto il quintetto piccolo, non concedendo minuti nel quarto periodo a Robert Williams III che pure aveva giocato una buona partita. Sono errori da cui imparare in vista di gara 7.
La sfida più bella della serie è da subito il Jimmy Butler show, 14 punti nel primo quarto con cui Miami costruisce anche 10 punti di vantaggio (19-9), prima del ritorno di Boston che non impedisce agli Heat di arrivare al riposo avanti 48-46. Miami trova le triple di Strus nel terzo periodo e scappa fino al 79-66 che Oladipo firma a 2’08” dalla sirena, ma Boston ribalta tutto spinta da White e a 4’43” dalla fine è avanti 97-94. Lowry mette 5 punti di fila prima di uscire per falli, poi è Butler a completare l’opera. Serve gara 7, le due parole più belle dello sport.
Boston Celtics – Miami Heat 103-111 (3-3)
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