giovedì 5 maggio 2022

NBA Play Off Round 2: Suns e Heat sul velluto

Chris Paul è un mago dei canestri. In gara 2 del secondo turno playoff contro Dallas tira fuori dalla borsa dei trucchi i 14 punti nei primi 5’ dell’ultimo quarto che spezzano la partita e consentono a Phoenix di portarsi sul 2-0 nella serie. Paul compirà domani 37 anni, eppure chiude con 28 punti (11/16), 8 assist e 6 rimbalzi, facendo quello che vuole, scalando le marce in attacco a seconda dei bisogni della squadra, come già collaudato contro New Orleans nel turno precedente. Onnipotente. In questi playoff segna 10.2 punti di media nel solo 4° quarto: nessuno è stato ancora capace non tanto di fermarlo, ma neppure di contenerlo.
Più in generale la difesa dei Mavs non riesce a limitare dall’attacco dei Suns. Che aveva segnato 121 punti in gara-1, e stavolta ne mette a referto addirittura 129. Tirando con un clamoroso 64.5%, record di franchigia. Se continua così non ci sono le condizioni per avere una serie che non sia un'esibizione della squadra col miglior record Nba. E dire che in stagione regolare i Mavs hanno esibito una gran difesa. Ma non contro i Suns: undicesima vittoria di fila di Phoenix su Dallas, una sorta di spauracchio. Doncic chiude con 35 punti, ma le 7 palle perse, a fronte di altrettanti assist, raccontano che la storia è più complessa di come pare a prima vista, così come il -28 di plus minus: è attaccato sistematicamente dai Suns nella propria metà campo.
60-58 Dallas all’intervallo. Doncic con 24 punti, inclusi gli ultimi 9 dei suoi prima di metà gara, i Mavs tirano col 55%. 15 punti per Crowder e tante scintille con lo sloveno: separati dagli arbitri a fine primo quarto, Jae si becca poi un tecnico per aver esagerato con le provocazioni verbali. Nessun altro Sun in doppia cifra, Ayton limitato da 3 falli: si vede addirittura Biyombo. Booker sale di tono a inizio ripresa, segnando 8 veloci punti, ma Ayton commette il quarto fallo in attacco, un flagrant su Powell. McGee comunque ha un buon impatto sulla partita, su entrambi i lati del campo, sdoganato in anticipo della panchina, Phoenix sale +8, ma Bullock, con 11 punti nel parziale, pareggia a 78. Poi 89-83 Phoenix dopo 36’ con Doncic che va in bagno in spogliatoio beccato dal pubblico e segna appena 2 punti nel parziale. Suns che dominano a rimbalzo. Paul poi si mette in proprio, e impazza all’inizio dell'ultimo quarto, come da consueto copione playoff. Stavolta segna 14 punti nei primi 5’ e scava il divario decisivo, griffando l’allungo del 110-93. E diventa un monologo della squadra di coach Williams.

La forza del gruppo. Guardare i Miami Heat per capire il significato di questa espressione: una squadra di talento in cui anche le superstar si mettono a disposizione degli altri.
Questo spirito di gruppo è l’ingrediente segreto che ha portato la squadra di Spoelstra a chiudere col miglior record la Eastern Conference, quello che le ha permesso di andare sul 2-0 su Philadelphia.
Una vittoria di squadra con tanti protagonisti, dai 23 punti di Adebayo ai 12 assist di Jimmy Butler, dai 18 punti di Tyler Herro ai 19 con cui Victor Oladipo ha mostrato che sta tornando grande. Philadelphia è costruita diversamente, attorno al talento di Joel Embiid, rimasto però nella città dell’amore fraterno per cercare di guarire da una commozione cerebrale. I Sixers avrebbero bisogno del loro candidato mvp per svoltare questa serie, ma non è detto che il camerunese recuperi in tempo per gara 3, in programma venerdì a Philadelphia.
Miami è uno spettacolo di coralità, uno splendido collettivo in cui tutti conoscono il proprio ruolo. Manca Kyle Lowry, fuori per la 4ª partita di fila per un problema all’adduttore sinistro, ma quasi nessuno se ne accorge.
Lo ha trovato in gara 2, alzando il ritmo all’inizio del terzo periodo per dare la spallata definitiva a Philadelphia: lui e Adebayo, perfetto esempio del centro moderno capace di fare tutto in campo, sono le ancore della squadra. Herro e Oladipo sono gli X-factor: il Sesto Uomo dell’anno è la scintilla che dalla panchina accende un attacco che chiude col 51.3% al tiro; l’ex All Star di Indiana, nel giorno del suo 30° compleanno, si regala una partita da fenomeno, con 10 punti nel quarto periodo e una super difesa su James Harden. 
Miami spezza l’equilibrio a fine primo quarto con Herro e accelera fino al 52-38 toccato a 5’ dall’intervallo, prima che Philadelphia, sfruttando il miglior quarto di Harden nella serie (12 dei suoi 20 punti), accorci sul 60-52. Butler alza i giri appena comincia la ripresa e trascina Miami al 73-58 che Adebayo infila a 7’08 dalla terza sirena. Phila non affonda grazie a Maxey, ma nel quarto periodo Miami scappa fino al 104-86 che Oladipo firma con una tripla a 5’32” dalla fine. È ancora Maxey a rendere il finale interessante, aggiungendo altri 10 punti alla sua collezione. Miami però con la forza del gruppo non apre mai veramente la porta della rimonta. E si guadagna il 2-0 da cui la serie riparte venerdì.

Phoenix Suns - Dallas Mavericks 129-109 (2-0)

Miami Heat - Philadelphia 76ers 119-103 (2-0)

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