Miami arriva a un passo dalle Finals grazie al
larghissimo successo di una gara-3 dominata in lungo e in largo. Una
prestazione dai contorni assolutamente imbarazzanti per i Celtics che non
lottano mai, mostrano un atteggiamento a tratti davvero indisponente e ancora
una volta vengono affossati dalla disciplina e dalla verve della truppa di
coach Spoelstra.
Gli Heat non hanno nemmeno bisogno degli straordinari
da parte del loro condottiero Jimmy Butler, che si accontenta di una
prestazione nella norma (16 punti e 8 rimbalzi) visto che ancora una volta
qualcuno del gruppo “undrafted” di lusso di Miami si mette a fare cose da
superstar. Questa volta a rubare le luci della ribalta sono un Vincent (29
punti) immarcabile e un Robinson (22) che si fa apprezzare non solo per la
specialità della casa, il tiro dalla lunga distanza, ma anche per una serie di
penetrazioni e scarichi che mandano in tilt la distratta difesa di Boston.
Dall’altra parte, in una partita da spalle al muro, Boston avrebbe avuto
bisogno di una prestazione importante da parte dei suoi due leader, invece sia
Tatum (1/7 da tre) sia Brown (0/7 dalla lunga distanza) steccano
clamorosamente.
Già dalle prime battute si coglie la differenza d’intensità delle due squadre.
Miami tiene altissima la concentrazione e lotta su tutti i palloni, Boston
prende triple senza ritmo e va subito in difficoltà a livello offensivo. La
squadra di casa, con i canestri della coppia Martin-Vincent, accelera nella
parte finale del primo quarto e prende in mano le redini del match. Qualche
sprazzo di Tatum e un paio di giocate di White sembrano poter riportare in
carreggiata gli ospiti ma è soltanto un’illusione. Ci pensa Butler, con la
collaborazione dalla panchina di un Robinson che in questa postseason sembra un
giocatore ritrovato, a ricacciare indietro Boston che arriva così
all’intervallo sotto di 15 punti dopo aver prodotto un primo tempo deludente.
Ci si aspetta una reazione da parte della squadra che rischia di andare sotto
0-3, invece Miami toglie subito interesse al match piazzando il parziale di
28-7 che porta i padroni di casa al +33 e manda al tappeto i Celtics. Boston
non trova la minima risposta, coach Mazzulla è totalmente impotente e gli Heat
così si divertono, trasformando il secondo tempo in un monologo di Miami.
Boston non prova nemmeno a mostrare un minimo di orgoglio, chiude il terzo
quarto in ritardo di ben 30 punti e, con le riserve in campo, fa diventare la
quarta frazione un lungo e noioso garbage time. I Celtics sembrano già con la
testa in vacanza e per allungare la serie dovranno andare a vincere a Miami
gara-4 martedì sera. Non sarà un’impresa semplice.
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