Brutte notizie per i Knicks. Miami riesce a vincere in
scioltezza una partita nella quale tira con il 39% dal campo e con il 22% da
tre e lo fa, naturalmente, grazie a una difesa eccellente e agli sprazzi in
attacco del rientrante Butler. I padroni di casa restano davanti per tutto il
match e rendono la vita difficilissima a Brunson e compagni con la loro
disciplina difensiva. Come previsto Butler,
dopo aver saltato gara 2 a causa della distorsione alla caviglia destra subita
nel finale del primo match della serie, si presenta regolarmente sul parquet e
alla fine, pur non tirando benissimo, fa la differenza al di là dei suoi 28
punti. New York va subito sotto e non dà mai l’impressione di poter davvero
fare male all’attentissima difesa degli Heat. Randle incappa in una serata da
dimenticare in attacco (4/15 dal tiro), Brunson fa meglio ma non trova ritmo
dalla lunga distanza, i Knicks così non riescono a trovare risposte a Butler e
a un ottimo Strus (19 punti). I padroni di casa toccano il +11 con la tripla di
Robinson all’inizio del secondo quarto per restare poi a distanza di sicurezza
per tutto il match. Una gara dominata in lungo e in largo dagli Heat, quindi,
che deve far riflettere coach Thibodeau. Gara 4, in programma lunedì in
Florida, diventa così fondamentale per la squadra newyorchese.
Los Angeles Lakers - Golden State Warriors 127-97 (2-1)
Dominio totale dei Lakers che tornano a condurre nella
serie con una prova di forza in gara-3. Golden State incappa in una serata da
dimenticare sui due lati del campo, subisce un parziale di 30-8 nel finale del
secondo quarto per uscire poi dal match nel terzo. Ancora una volta l’impatto
di Davis fa la differenza, in un senso
o nell’altro. Timido in gara 2, devastante in gara 3, quando il lungo di L.A.
gioca così battere LeBron e compagni diventa complicato. Dà un contributo
importante anche Russell che parte benissimo segnando i primi 11 punti dei
Lakers e alla fine ne firma 21. James, invece, non tenta nemmeno una conclusione
dal campo nel primo quarto ma cresce alla distanza e mette anche la sua firma
sul successo dei “giallo/viola”. I Lakers vincono con il loro marchio di
fabbrica, andando spesso in lunetta (37 liberi contri i 17 di Golden State) e
difendendo alla grande, i campioni in carica, invece, arrivati sul +11 nel
secondo quarto, si mettono a giocare con una preoccupante sufficienza,
incappano in turnover in serie e subiscono il parziale che decide la gara.
Arriva anche qualche fischio controverso, con Green, limitato dai falli, che di
certo non evita di farlo notare alla terna, ma i Warriors possono recriminare
solamente sulla loro prestazione davvero deludente. Dopo aver segnato qualcosa
come 84 punti nel secondo e nel terzo quarto di gara 2, sabato ne arrivano 38
(18 nel secondo e 20 nel terzo). Curry chiude con 21 punti, Thompson con 15
(5/14 al tiro) senza lasciare il segno. Gara 4 andrà in scena lunedì a Los
Angeles.
Nessun commento:
Posta un commento