A un passo dalle Finals. I Denver Nuggets vincono,
anzi stravincono a Los Angeles piegando i Lakers e si portano 3-0 nella
serie playoff di finale di Conference, a Ovest. Sono a una vittoria dalle
Finals, e sarebbero le prime nella loro storia di franchigia. Nessuno ha mai
recuperato da 0-3, sinora. Chi era avanti ha un record immacolato: 149 vinte e
zero serie perse, appunto. Insomma, ai Lakers servirebbe un miracolo sportivo. Alla Crypto.com Arena la differenza la fanno il primo tempo da 30 punti di
Murray e l’ultimo quarto da 15 punti di Jokic. Batman e Robin...come sempre ormai. I Lakers sono avanti per
l’ultima volta sul 94-93, poi diventa un monologo ospite. Davis giganteggia a
tratti, ma sparisce nel finale, LeBron ritrova il tiro da 3 troppo tardi. In
assoluto i Nuggets sono sembrati la squadra migliore. Da inizio serie, per
dirla tutta.
È la parola chiave per Denver, testa di serie numero 1
della Western Conference che sta dimostrando la differenza di cilindrata con i
Lakers rivoluzionati a metà stagione per poi acciuffare le numero 7. Invece i
Nuggets sono stati costruiti con pazienza al Draft con le prese di Jokic,
Murray e Porter, e in panchina c’è sempre stato coach Malone. I giovani sono
stati fatti crescere e sono diventati grandi. Ma grandi per davvero. E di
recente sono stati messi loro vicino i giocatori di ruolo giusti, in
particolare Caldwell-Pope che da ex stavolta segna 4 triple, cruciale nel terzo
periodo, e Brown, che dalla panchina porta energia, faccia tosta e punti
“espressi”. Questi Nuggets sono stati costruiti nel modo giusto, con pazienza e
programmazione, senza scorciatoie. E hanno ancora appetito, sanno che è
arrivato il momento di passare all’incasso dopo anni di investimenti.
Questo gruppo probabilmente è già andato oltre i suoi
limiti, eliminando prima Memphis e poi, soprattutto, i Warriors campioni
uscenti. James si centellina, classe pura, ma senza la continuità, su entrambi
i lati del campo, dei giorni belli. Davis “spacca” quando è al meglio, ma
fatica a trovare continuità atletica e di intensità dentro le partite e di
partita in partita. Naturale spalla di una fenomeno, per indole, più che
primattore. E a LeBron a 38 anni è ingeneroso chiedere di fare il fenomeno
quanto in passato. Reaves e Hachimura giocano bene una volta di più, il
giapponese fa il possibile anche difensivamente contro Jokic, ma stavolta il
resto del cast di supporto tradisce. Russell è inguardabile, Vanderbilt
impalpabile, Schroeder si fa notare solo per i 6 falli. I Lakers proveranno ad
allungare la serie lunedì, ancora in casa, nella notte italiana, ma per fare il
ribaltone necessitano di congiunzioni astrali inimmaginabili, ad ora.
Ham conferma Russell e Vanderbilt in quintetto e se ne
potrebbe discutere a lungo. Al pronti via è il Murray show: 17 punti nel primo
periodo, che Denver chiude avanti 32-20. LeBron, un carro armato, travolge in
transizione l’arbitro Foster che sanguina da un labbro, succede pure questo… Un
11-2 di parziale porta i Lakers sul 55 pari. Poi 58-55 Denver a metà gara.
Murray con addirittura 30 punti. Davis e Reaves con 15. Reaves pare Klay
Thompson, quello dei tempi belli. Per gli ospiti la buona notizia è che sono
avanti pur con Jokic con appena 5 punti tirando 2/8, quella cattiva che sono
avanti di appena un canestro pur con Murray incontenibile. Lakers col doppio
dei tiri liberi, 16 rispetto a 8, a metà partita. Il quarto fallo fischiato a
Jokic costringe Coach Malone a chiamare il challenge. Viene confermata la
chiamata di campo, tra l’incredulità di molti. Ma i Nuggets “tengono” anche
senza il Joker. Perché i Lakers avrebbero bisogno di rinforzi, Pau Gasol
applaudito a bordo campo, nella versione da giocatore farebbe un gran comodo…
LeBron - che era 0/13 da 3 punti nella serie -, segna due triple di fila a fine
terzo quarto per tenere i suoi in scia. 84-82 Denver dopo 36’. Hachimura segna
la tripla del sorpasso 85-84, ma quello gialloviola è un fuoco di paglia.
L’attacco dei Nuggets torna chirurgico non appena il Joker rientra e prende
quota. Diventa Re Sole: tutto ruota intorno a lui, ed è uno spettacolo da mille
e una notte. Ai Nuggets ora ne basta un’altra così per andare in Paradiso.
Stanno bussando alla porta.
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