Milano e Trento saranno le due finaliste della Coppa
Italia 2025. Nella prima semifinale di giornata, l’Olimpia batte 74-69 una
Germani limitata dai problemi dall’arco. Decisivi il talento offensivo di Shields (19 punti) e l’ottimo apporto
su entrambi i lati del campo di Mirotic
(14). Mentre nella seconda semifinale l’Aquila supera 82-79 Trieste, a cui non
basta uno straordinario Ruzzier da 25 punti: nelle ultime battute del match la
coppia Lamb-Ellis ribalta il
risultato. Gli uomini di Messina e Galbiati torneranno in campo fra meno di
ventiquattro ore all’Inalpi Arena di Torino per decretare chi sarà il vincitore
delle Final Eight: palla a due alle 17.15.
Le difese prevalgono per tutta la gara (Brescia non
arriva mai a 20 punti segnati in un quarto, Milano ne fa 23 solo in quello
finale), ma non per questo mancano le emozioni. Anche perché la semifinale è un
inseguimento continuo con sprazzi da una parte e dell’altra. Bilan è una
costante spina nella difesa dell’Olimpia, mentre Milano alterna prima Shields
(unico in doppia cifra, 12 punti, all’intervallo insieme al lungo di Brescia) e
poi accende Mirotic. I suoi canestri, a volte estemporanei, sono essenziali nel
finale del terzo periodo visto che la squadra di Poeta si era presa un margine
di 5 punti (grazie al solito Bilan, aiutato da Ndour) arrivando sul 44-39.
Mirotic azzera tutto con 5 punti filati e lancia l’ultimo quarto nel segno
dell’equilibrio. Ma se Brescia fatica a trovare soluzioni da lontano (1/15 dopo
23 minuti di gioco), Tonut apre la volata finale con un canestrone quasi da
metà campo, nato da una stoppata di Ndour su LeDay (quest'ultimo vive una
serata con costanti problemi di falli). È l’inizio di un break di 13-1 piazzato
dagli uomini di Messina, che significa il primo vantaggio in doppia cifra
(54-64) a metà frazione. Finché Ricci non piazza anche la bomba del +13
chiudendo un suo personale break di 5 punti consecutivi, davvero preziosi. Un
margine che Milano non si fa più recuperare, pur senza dare il colpo di grazia.
E ora mette la coppa nel mirino.
Se Milano ha la coppa nel mirino, toccherà allora agli
uomini di Galbiati l’impresa di rovinare la festa all’Olimpia. Trento domina le
prime battute di gara con un eccellente giro palla, mentre i giuliani entrano
in partita grazie ai lampi di Valentine. Ma pochi minuti dopo è proprio la
guardia Usa a stoppare nuovamente il ritmo dei suoi, peccando con qualche
forzatura di troppo. E quando Lamb comincia a farsi pericoloso spalle a
canestro, ecco che l’Aquila vola via, toccando il +14 di massimo vantaggio
(29-15) in apertura del secondo quarto. Il compito di limitare la fuga
avversaria ricade allora su Brown, che si dà parecchio da fare, nonostante
qualche sbavatura sul perimetro. Anche Ruzzier ci mette una pezza, ma Trento
resta comunque avanti 38-33 alla pausa lunga. Trieste esce allora dagli
spogliatoi con uno spirito visibilmente diverso rispetto a quello mostrato nei
20’ iniziali: le penetrazioni giuliane – soprattutto quelle di Valentine –
fanno collassare la difesa avversaria, che oltre a concedere la via del
canestro lascia spazio sugli scarichi a Ruzzier (5/7 dall’arco). Nell’ultima
frazione i giuliani restano orfani di Valentine, che esce prematuramente per
somma di falli. Ruzzier si carica delle responsabilità offensive, ma proprio
quando sembra dare la mazzata psicologica agli avversari, ecco che arriva la
reazione d’orgoglio di Trento dalla coppia Ellis-Lamb, che ribalta il tabellino
per l’ennesima volta. Si arriva così agli ultimi secondi con l’Aquila avanti di
tre lunghezze (82-79). Ruzzier ha tra le mani la palla del pareggio, ma la sua
preghiera non trova il fondo della retina: la squadra di Galbiati vola in
finale.
Dolomiti Energia Trento - Allianz Trieste 82 - 79
Nessun commento:
Posta un commento