Denver Nuggets - Oklahoma City Thunder 119-107 (3-3)
Gara 7. Meglio di
abracadabra: l’espressione che identifica più di tutte la magia dei playoff Nba.
Ecco, Gara 7 con Nikola Jokic contro Shai Gilgeous-Alexander, quella che Denver
ottiene battendo Oklahoma City 119-107 alla Ball Arena in Colorado, sarà una
prelibatezza da buongustai per decidere chi sfiderà Minnesota in finale Ovest.
I Nuggets dominano il secondo tempo di gara-6 dopo essersi presi un grosso
spavento, essere finiti sotto di 12 punti nel 2° quarto, ma stavolta Jokic non
solo fa il fenomeno, ma trova sponde in Jamal Murray, pur influenzato, e
addirittura, udite udite, da Julian Strawther, che porta in dote 15 insperati
punti dalla panchina. I Thunder hanno parecchie colpe, nella debacle dei
secondi 24’: non fanno più canestro da 3 punti, si inceppano. Ora rischiano
grosso: Gara 7 la giocheranno in casa, domenica alle 21.30 ora italiana, ma
avranno tutta la pressione addosso, da testa di serie n. 1 obbligata a vincere
dopo aver fatto registrare il miglior record in stagione regolare. Sono squadra
giovane, inesperta. La testa di serie n. 1 dell’Est, Cleveland, è uscita
proprio al secondo turno di questi playoff. Insomma, serie ora sul 3-3 e
apertissima.
Jokic chiude con le
solite stupefacenti cifre: 29 punti con 9/14 dal campo, 14 rimbalzi, 8 assist e
appena una palla persa. Un mostro. Ma non deve fare tutto da solo, stavolta. I
Nuggets stavolta non crollano nel 4° periodo come in gara-4 e gara-5 perché i
protagonisti in positivo sono molteplici: Murray segna 25 punti, Christian
Braun 24, Strawther 15. C’è però anche una cattiva notizia per Denver. Aaron Gordon si fa male al flessore sinistro con 1’50” da giocare. a gara ormai
stravinta. Vedremo se basteranno due giorni e mezzo di riposo per recuperarlo.
Senza di lui Denver sarebbe spacciata: è il miglior difensore dei Nuggets che
hanno già Michael Porter a mezzo servizio per l’acciacco alla spalla sinistra.
Il momento chiave in
negativo è il finale di 2° quarto. Quando Oklahoma City, avanti 58-46 con 2’ da
giocare prima dell’intervallo, ne combina di tutti i colori. Gilgeous-Alexander
commette il 4° fallo in attacco e finisce in panchina, i Thunder beccano un
parziale di 12-0. Risulterà fatale. Dietro la lavagna finisce Jalen Williams,
un All Star, che chiude con appena 6 punti tirando 3/16 dal campo. Il tema
tecnico da bocciatura sono invece le triple: gli ospiti ne mancano addirittura
13 di fila quando conta di più. E pagano il conto.
Denver parte forte,
avanti 30-20 trascinata da Murray, ma è solo 31-28 a fine 1° quarto. Appena
entrano le riserve di coach Adelman i Thunder rimontano impazzando in
transizione, trasformando le palle perse avversarie in punti comodi. Un fallo
fantasma fischiato a Jokic origina il sorpasso ospite firmato da Cason Wallace,
il 41-39. Gli ospiti salgono persino 58-46, ma il successivo corto circuito
permette a Denver di limitare i danni al 48-51 all’intervallo. Oklahoma City
tira col 57% dal campo contro una zona difensiva maldestra. Terzo quarto in
equilibrio, poi un 10-0 di parziale di Denver, con 8 punti di Strawther, la
porta avanti 90-80. Dopo 36’ è 90-82. Jokic firma l’allungo decisivo,
immarcabile nel secondo tempo, spettacolare nel 4° quarto. Finita. Denver rimanda
le vacanze, si va a gara 7.
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