Indiana Pacers - Cleveland Cavaliers 104-126 (2-1)
Spalle al muro, Cleveland reagisce da legittima testa
di serie numero 1 della Eastern Conference. Sotto 0-2 nella serie, reduce da
due k.o. interni, sbanca la Gainbridge Fieldhouse dominando. Grazie anzitutto
al suo miglior giocatore, Donovan Mitchell, che imperversa e chiude con 43
punti. Grazie ai rientri degli acciaccati Evan Mobley (strepitoso in difesa),
Darius Garland e Deandre Hunter, grazie a 18 rimbalzi d’attacco e alla difesa a
zona sfoderata da Coach Atkinson, l’allenatore dell’anno Nba. I Pacers toppano
fragorosamente la partita: si salvano soltanto due riserve, TJ McConnell e Ben
Mathurin. Tyrese Haliburton fa addirittura scena muta: segna appena 4 punti
tirando 2/8 dal campo. Troppo poco per salire 3-0 nella serie.
Cleveland ritrova Garland (alluce) dopo 4 gare d’assenza, Mobley (caviglia) e
Hunter (pollice) dopo i forfeit di Gara 2. 11-0 Cavs al pronti-via. Poi 25-10,
ma l’effervescenza di McConnell ricarica i Pacers che tornano sotto. 32 pari a
fine 1° quarto per la tripla di Ben Sheppard sulla sirena. Già 12 punti per
Myles Turner. Cleveland domina a rimbalzo offensivo (13 nei primi 24’) e la
difesa a zona mette in crisi Indy: arriva il nuovo allungo del 61-40. I Cavs
hanno dunque la forza per una seconda accelerata dopo che Indiana ha ricucito
il primo strappo. 66-45 a metà gara. Mitchell 17 punti, Mathurin 13, ma il 5/18
di Indy da 3 dice tutto. Poi 73-49 ospiti, Coach Carlisle e Thomas Bryant
beccano un tecnico ciascuno per proteste. 97-79 dopo 36’. McConnell, sempre
lui, riporta i Pacers sino al -11, sul 93-104, con le scorribande in
penetrazione. Ma stavolta i Cavs non ci ricascano. Stavolta Mitchell replica da
campione: niente rimonta subìta. Stavolta Cleveland vince e riapre la serie.
Denver Nuggets - Oklahoma City Thunder 113-104 d.o.t. (2-1)
Denver fa valere l’esperienza. Barcolla per tutta la
gara, complice la rara serata no di Nikola Jokic, eppure riesce a non cadere, a
tenere in piedi la partita sino alla volata. Quando Aaron Gordon salva i
Nuggets forzando il supplementare che la squadra di casa poi domina 11-2.
Perché i giovani Thunder sotto pressione si disuniscono, vanno in tilt in
attacco. Shai Gilgeous-Alexander finisce 7/22, dal campo, non approfitta
dell’8/25 del Joker, da soli 20 punti, e il 9/35 da 3 non lascia scampo alla
squadra di Coach Daigneault. Dunque la testa di serie n-1 della Western
Conference va sotto 1-2 nella serie, è nei guai. Difficile immaginare che il
serbo tiri ancora così e se Jamal Murray, Michael Porter e Gordon si ripetono
diventa dura. I confronti diretti stagionali sono stati 7: Denver ne ha vinti
4, non è avanti per caso.
Jokic si presenta alla Ball Arena vestito da Joker, con l’abbigliamento del
film. Con cattive intenzioni. Subito 17-8 Thunder comunque. La zona dei Nuggets
è modesta, bucata nel pitturato: 28-22 ospiti a fine 1° quarto. Chet Holmgren
già con 11 punti. Russell Westbrook cambia la partita con la sua energia,
Porter segna i suoi primi 5 tiri, ma i Thunder sono più atletici, più fisici e
soprattutto difendono. Mentre i Nuggets se ne dimenticano troppo spesso. 56-51
ospiti all’intervallo. Ai Denver va di lusso: Jokic tira 2/9, ha 5 palle perse
e solo 8 punti. Il 4/18 da 3 dei Thunder la tiene in corsa. Un appoggio a
canestro di Jokic vale il 71-69, primo vantaggio dei Nuggets della ripresa, poi
due triple di fila di Alex Caruso valgono l’allungo Thunder per l’83-80 dopo
36’. Non riescono a chiuderla, comunque, nervosi e preoccupati. Si arriva in
volata nonostante Jokic litighi col canestro in ogni modo immaginabile. Con lui
e Shai in serata no, sono Jalen Williams e Murray a far canestro. 102 pari
sulla tripla di Gordon a 26” dalla fine. Shai sbaglia ancora, ultimo possesso
Denver con 2” da giocare. Sulla sirena di fine regolamentari Jokic tira da 3.
Niente da fare. Overtime, dunque. E i Nuggets segnano quasi sempre, i Thunder
una volta sola. Denver vince la partita e adesso può cominciare a credere nella
serie.
Nessun commento:
Posta un commento